Il miglioramento sismico dei capannoni (che non deve essere confuso con l’adeguamento sismico) è uno degli interventi più importanti e delicati per la messa in sicurezza degli edifici che ospitano luoghi di lavoro.
Una profonda conoscenza di materiali strutturali e delle tecnologie di rinforzo, abbinata ad una comprovata e solida esperienza nel campo della sicurezza sul lavoro, sono aspetti fondamentali per la progettazione ed esecuzione di lavori per l’adeguamento sismico di capannoni industriali, edifici commerciali, case di riposo ed in genere di tutti quei luoghi di lavoro in cui, oltre alla prioritaria sicurezza degli occupanti, si deve anche pensare alla continuità operativa.
Qual è la differenza tra miglioramento ed adeguamento sismico?
Miglioramento sismico, significa migliorare la risposta sismica di un edificio esistente alle azioni di un terremoto, mentre adeguamento sismico, significa invece raggiungere il livello di sicurezza rispetto all’azione di un sisma che è richiesto dalla normativa attuale per una nuova costruzione.
Perché eseguire un miglioramento sismico?
Eseguire un intervento di miglioramento sismico su immobili industriali o commerciali significa renderli maggiormente resistenti all’azione sismica, ovvero al movimento ondulatorio o sussultorio del terreno provocato da un terremoto.
Facciamo un esempio: tutti i capannoni industriali prefabbricati in cemento armato, che rappresentano la stragrande maggioranza dei fabbricati a destinazione produttiva e commerciale, realizzati prima del 2008, son semplicemente dei “grandi e pesantissimi castelli di carte”, in quanto gli elementi di copertura sono semplicemente appoggiati per 15/20 cm su travi e pilastri.
In caso di terremoto, le scosse telluriche provocherebbero un’oscillazione dell’edificio che, se non interessato da un intervento di adeguamento sismico, si muoverà in maniera scomposta, portando fuori dalle sedi di appoggio i pesanti tegoli di copertura, che in pochi istanti cadrebbero al suolo, non lasciando scampo agli occupanti.
Un miglioramento sismico dei capannoni esistenti, pur senza arrivare ai livelli di sicurezza richiesti per le nuove costruzioni, permette di:
- garantire l’esodo in sicurezza degli occupanti;
- limitare enormemente i danni ai fabbricati;
- preservare il contenuto: persone, macchine, impianti, materie prime e prodotti finiti;
- aumentare la “resilienza” dell’impresa – veloce ritorno alla normalità.
Valutazione del rischio sismico – obbligatorio nel DVR
La valutazione del rischio sismico è un obbligo del datore di lavoro!
Come richiesto dalla normativa italiana, le imprese devono effettuare un’attenta e specifica valutazione dei rischi legati a un possibile evento sismico.
Tali obblighi sono riportati in:
- “Testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro” – articoli 17, 28, 29 del DL 81/2008;
- Codice Civile – Articolo 2087 – “…adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica dei prestatori di lavoro.”
In Italia, i capannoni e gli edifici realizzati senza l’adozione di criteri di progettazione antisismica, sono ancora, purtroppo, la quasi totalità. È un tema sempre attuale e rilevante sia sotto il profilo della sicurezza che sotto quello sociale ed economico, per la natura e il livello tecnologico delle numerose aziende operanti sul territorio nazionale.
La questione non riguarda solamente la salvaguardia della vita ma, nel caso di edifici industriali, si associa il tema della salvaguardia del valore esposto (attrezzature, lavorati, semilavorati stoccati nei magazzini) e, soprattutto, della continuità operativa delle aziende. Si rende pertanto necessario che le attività industriali mettano in atto dei sistemi di prevenzione per tutelare sia la propria attività lavorativa che le vite umane presenti all’interno della struttura e ciò è possibile mediante interventi di miglioramento sismico sulle strutture, sulle scaffalature e sugli elementi di supporto degli impianti.
Il degrado dei materiali causato dal tempo peggiora la staticità di un fabbricato, immaginiamo cosa può succedere in caso di terremoto ad un edificio non pensato per tali azioni!
Ogni valutazione del rischio sismico, obbligatoriamente contenuta nel Documento di Valutazione dei Rischi aziendali (DVR) è preceduta da un’attenta analisi delle caratteristiche dello stato di fatto, sia dei locali che dell’organizzazione aziendale e, nel caso si prospetti la necessità di intervenire sul fabbricato, arriva a proporre le misure transitorie a carattere compensativo per l’attenuazione del rischio.
Ricordiamo che il D.Lgs. 81 prescrive al Datore di Lavoro di valutare tutti i rischi e di pianificare le attività di adeguamento: aver fatto una valutazione del rischio sismico ed aver messo in atto una serie di esercitazioni di evacuazione cambia sicuramente la valutazione della condotta del DDL nel caso in cui dovesse succedere quello che nessuno si augura.
Come si realizza un adeguamento sismico?
L’adeguamento sismico avviene attraverso rinforzi strutturali che prevedono:
- rinforzo delle fondazioni, dei pilastri, dei nodi e/o delle travi attraverso cerchiature o perni per rinforzare e bloccare i nodi di unione tra le travi e i pilastri
- applicazione di piastre antisismiche per vincolare i movimenti tra corpi diversi del fabbricato;
- rinforzo strutturale con materiali compositi a fibre di carbonio
Facipieri Srl si propone come unico interlocutore per
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- valutazione delle criticità dell’esodo;
- miglioramento sismico su capannoni industriali, commerciali ed edifici in genere;
- adeguamento sismico di scaffalature;
- adeguamento sismico di macchine ed impianti.
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